Esiste una correlazione tra la sostenibilità e lo sviluppo economico della città e della Smart City? Si leggono spesso affermazioni di come la Smart City favorisca anche la sostenibilità della città, tuttavia occorrerebbe declinare il valore dello smart davanti alla city. Se si intende Smart City in maniera squisitamente tecnologica gli esempi portati avanti a Toronto da Google, per citarne uno, si sono rivelati un fallimento, potrebbero essere ricondotti a quanto una decina di anni fa affermò Richard Sennet in “The Stupefying Smart City” (a use of technology that makes people more stupid—and that’s not quite a word I like, but it’s a wonderful title) …l’argomentazione si allargherebbe di molto…

Vogliamo invece qui anticipare un lavoro che abbiamo svolto fornendo comunque alcune risposte al titolo: l’Agenda 2030 genera ricchezza? Attraverso l’Assessment 2030 (https://www.sis-ter.com/servizi-e-soluzioni/assessment-2030/) misuriamo il grado di posizionamento di un territorio rispetto agli obiettivi fissati dall’ONU con l’agenda 2030 nel 2015. Con una serie di sotto-indicatori abbiamo costruito e monitoriamo l’indicatore principale di posizionamento chiamato anche sustainable development goals (SdGs). Questi Goals sono 17 e i sotto-indicatori sono oltre cento. Per questo motivo, su tutti i comuni d’Italia, è stata realizzata una piattaforma che ci permette di comprendere e di avere le misure di tutta una vasta serie di elementi conoscitivi. Ebbene, se noi compariamo i valori medi immobiliari residenziali dei Comuni italiani e il valore medio di posizionamento di questi comuni rispetto agli obiettivi complessivi dell’Agenda 2030, emerge chiaramente come una crescita di questo valore favorisca anche una crescita dei valori immobiliari (Fig 1). I valori immobiliari minori infatti risultano emergere soprattutto nei Comuni che hanno un basso indice di posizionamento sull’Agenda2030 (valori minori rispetto alla media ottenuta sui 17 Goals). L’attuazione dell’Agenda è pertanto una delle condizioni per generare valore.

Sappiamo benissimo che alcuni obiettivi possono essere maggiormente positivi rispetto ad altri negativi. Se noi incominciamo ad analizzare i singoli Goals possiamo comprendere altre dinamiche e trarre altre considerazioni. In particolare, se prendiamo il SdGs 11 relativo alle comunità sostenibili, riscontriamo un trend e una correlazione estremamente esplicita: i comuni con una dimensione minore hanno valori maggiori rispetto alle grandi città. Quindi più che di Smart City dovremmo parlare di Smart Land pensando alle comunità sostenibili. In considerazione che i sotto-indicatori trainanti nell’elaborazione del Goal 11 sono principalmente dati relativi alle piste ciclabili, alle aree verdi e al consumo di suolo, ma non solo, possiamo traslare il ragionamento confermando che i valori immobiliari sono strettamente correlati in maniera proporzionale alla dimensione delle città: le città più grandi hanno valori immobiliari più alti come valori medi, rispetto ai Comune piccoli ma inversamente identificano comunità meno sostenibili (Fig 2). Se prendiamo a riferimento invece la lotta alla povertà e quindi tutti quegli indicatori socio economici e legati al benessere socio economico, abbiamo invece valori maggiori per le città grandi, dove c’è più possibilità di turnover, maggiori opportunità e infrastrutture, maggiori redditi e come rilevato valori immobiliari maggiori.

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